Lettera a “Il Gazzettino” del 18 marzo 2009

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La settimana scorsa sul Gazzettino di Venezia (con più articoli) è stato dato gran risalto al problema della crisi nel settore del vetro di Murano. Quella che leggete qui sotto è la lettera che il nostro presidente ha inviato al giornale e agli organi istituzionali della città in risposta agli articoli stessi.

Alla cortese attenzione del capo redattore sig. Davide Scalzotto,
come anticipatole telefonicamente le facciamo pervenire l’opinione dei soci della nostra associazione riguardante gli ultimi articoli usciti sul Gazzettino circa il vetro di Murano e le falsificazioni dello stesso. Inizialmente alcuni cenni per presentare la nostra associazione.
AMA, Associazione Maestri Artigiani è un’associazione aperta a tutte le categorie di artigiani residenti sul territorio italiano. Nasce lo scorso luglio dall’idea e l’impegno di alcuni artigiani veneziani del vetro con lo scopo di tutelare e rafforzare l’immagine del prodotto artigianale Made in Itay e di combattere la vendita di prodotti d’importazione spacciati come italiani. AMA si autofinanzia totalmente. Maggiori informazioni sono presenti sul nostro sito ufficiale www.associazionemaestriartigiani.it .
Attualmente AMA ha iniziato una collaborazione con altre associazioni artigiane e in questi giorni lanciato una campagna d’informazione e di adesione al progetto presso alcuni negozianti del centro storico di Venezia.
Fatta questa premessa, sul Gazzettino abbiamo letto vari articoli riguardanti il vetro di Murano e la pessima abitudine di molti negozianti (sarebbe più corretto chiamarla frode) di vendere prodotti di vetro proveniente da altri paesi spacciandolo per vetro di Murano originale. Il vetro poi non arriva solo dalla Cina ma ci sono molte aziende presenti sul mercato che producono in altri paesi quali la Romania, l’India o il Marocco , volendo l’elenco potrebbe essere molto lungo e fino a questo punto possiamo solo concordare con quanto riportato. È da molto che il vetro sta vivendo questa situazione e stranamente fino a questo periodo di crisi niente era stato fatto per risolvere un problema che era sotto gli occhi di tutti almeno da 20 anni.
Grosse Associazioni Artigianali, Consorzio Venezia Vetro, Scuola Abate Zanetti, istituzioni, in tanti anni non hanno mai fatto niente. Per anni consapevolmente si sono frodati clienti da tutto il mondo a Venezia e nell’isola di Murano con vetro fatto in altri paesi e spacciati come Murano originale.
Questa è una situazione che crea molti problemi agli artigiani vetrai dell’isola di Murano ma, e da qui incominciamo a chiarire il nostro punto di vista anche per moltissimi artigiani vetrai del centro storico veneziano o del suo hinterland, artigiani che usano le stesse tecniche, lo stesso tipo di vetro degli colleghi muranesi. Ora la Regione Veneto ha creato un marchio di tutela del vetro di Murano facendolo gestire dal consorzio Promovetro . Perfetto, ineccepibile, Murano è uno dei fiori all’occhiello di Venezia ed è giusto promuovere l’isola e i suoi operatori sostenendoli istituzionalmente e finanziariamente.
Non capiamo e non concordiamo circa il fatto di obbligare i negozianti che aderiscono al marchio all’acquisto di non meno del 70/80% della merce presente nel loro negozio dal consorzio Promovetro. Praticamente un CARTELLO, noi non possiamo entrarci o se entriamo abbiamo da spartirci una fetta pari al 20 massimo 30% del fatturato del negoziante, in alcuni casi siamo stati noi direttamente esclusi dal nostro negoziante a favore loro. Questo lo troviamo aberrante e assolutamente ingiusto nei confronti di tutti gli altri artigiani, inoltre pensiamo sia una forma di concorrenza sleale fatta con le finanze pubbliche. Siamo contribuenti come i nostri colleghi muranesi, utilizziamo le stesse tecniche artistiche, tutte le nostre aziende acquistano il vetro nell’isola di Murano. Non possiamo accedere al marchio perché le nostre aziende non sono nel territorio dell’isola, ma molti di noi hanno il laboratorio a distanza di una fermata di vaporetto da Murano. Il momento è difficile per Murano come per noi extraisolani, ma non è pensabile che all’interno dello stesso mercato lo Stato che dovrebbe promuovere le attività di tutte le forze produttrici agevoli solo una piccola fetta di privilegiati.
AMA non è assolutamente in contrapposizione al marchio di Murano ed ai suoi aderenti ma cerca di difendere i posti di lavoro dei suoi soci.
Insomma, siamo cittadini di serie B? Se è così ci farebbe piacere che le istituzioni preposte ce lo facessero sapere. Almeno sapremmo come difenderci.
Leggiamo che il marchio non ha finanze sufficienti per contrastare il fenomeno del falso!!!! Noi ci autotassiamo!! chiediamo ai nostri soci artigiani la scandalosa cifra annuale di 50,00 Euro e ai soci sostenitori quali i negozianti una cifra una tantum dello stesso importo e mi creda, le azioni promozionali che stiamo facendo sono molteplici. La nostra associazione ai propri soci negozianti non impone quantità di merce, anzi, volendo un negoziante può aderire anche senza essere cliente di nessuno dei associati artigiani basta che promuova l’idea del prodotto Made in Italy.
Se questo non bastasse l’esempio è che se io fossi venuto da fuori Venezia e avessi letto il Gazzettino di questi giorni mi sarei fatto l’idea che il vetro originale di Murano sia solo ed esclusivo appannaggio dei soci della Promovetro e si trovi solo ed esclusivamente presso 15 punti vendita in tutta la città. No!! non possiamo accettarlo, come immagino valga per quei negozianti che propongono solo merce originale ma non hanno aderito al consorzio.
Quindi vi chiediamo cortesemente di far capire ai vostri lettori che l’originalità dell’artigianato non appartiene solo ad alcuni, ma la cosa è decisamente più ampia. Non fate passare un’idea che non è onesta intellettualmente. E’ un problema che tocca molte piccole aziende produttrici di vetro e di altri materiali, aziende che producono oggetti di grande pregio con la dicitura famosa in tutto il mondo Made in Italy.
Qui mi fermo, spero sia stato sufficiente per farle capire il nostro punto di vista anche se poterlo esprimere verbalmente sarebbe più semplice e piÙ ampio.
Distinti saluti
Marco Scaramuzza
Presidente AMA